Celebrati i funerali del tenore Pedro Rossini
Oggi, nella chiesa di Montale-Stazione si sono celebrati i funerali del tenore italo argentino Pedro Rossini che da quasi quarant’anni risiedeva in questa frazione del comune di Montale.
Era morto alla metà di dicembre dopo una breve malattia all’età di 80 anni.
Nato a Buenos Aires nel 1936 da una famiglia lucana emigrata in Argentina, aveva qui compiuto gli studi musicali debuttando in Pagliacci al Teatro Marconi. Aveva cantato in diversi teatri sudamericani (come il Solis di Montevideo) i numerose Zarzuelas oltre ad aver partecipato a concerti lirico-sinfonici trasmessi da radio e televisione. Il sogno della sua vita era però tornare a cantare in Italia, la patria del Melodramma e qui si era ulteriormente perfezionato da risultare finalista al concorso Internazionale Voci Rossiniane della RAI. Successivamente è stato chiamato a far parte stabilmente del Coro del Teatro Comunale di Firenze nel quale ha partecipato a prestigiose produzioni musicali dirette da maestri come Riccardo Muti e Zubin Metha. In possesso di una sicura tecnica e dotato di una strabiliante capacità vocale che lo hanno portato a spaziare con disinvoltura tra i principali personaggi del nostro melodramma, Rossini ha continuato in una vasta attività concertistica. Ha più volte partecipato al Concerto Lirico di Badia a Pacciana dove, nel 2012, ha ricevuto il Premio Badia nella Lirica per il decisivo contributo dato alla crescita del concerto stesso. In quella memorabile serata del 6 settembre 2012 si avvicendarono sul palco di Badia a Pacciana voci importanti del mondo della lirica come il soprano Susanna Branchini, il baritono Ivan Inverardi, il tenore Simone Mugnaini presentati da Paolo Paolieri e accompagnati dall’orchestra Nuova Europa diretta da Alan Freiles.
Pedro Rossini ha svolto con passione anche attività didattica di formazione vocale nella sua casa di Montale-Stazione, sempre generoso e disponibile ad offrire il suo canto in modo disinteressato durante le funzioni religiose. Lascia la moglie Verginia ed un grande vuoto in chi l’ha conosciuto.
La cerimonia funebre è stata molto suggestiva, officiata da don Enzo Benesperi, con i bei canti degli amici colleghi del coro fiorentino e dell’allievo e baritono Giampiero Biagini che gli è stato vicino nei momenti difficili. Paolo Paolieri, amico di Pedro dal 1982, ne ha brevemente ricordato la figura. E’ stato proprio grazie alla generosa iniziativa dei colleghi del coro se oggi si è potuto celebrare il funerale mettendo finalmente termine ad una situazione incresciosa che si stava trascinando da molto tempo.
2 Commenti a “Celebrati i funerali del tenore Pedro Rossini”
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By Emiliano Giu, 9 Gennaio 2017 @ 21:28
L’ho conosciuto per poco tempo durante un concerto lirico. Paolo mi aveva chiesto di fare un intervento e di parlare del blog e dei suoi numeri. Alla fine mi si è avvicinato questo signore molto sorridente e mi ha detto:”Complimenti! Hai parlato molto bene. Si sentiva che stavi usando il diaframma”. Io non ho capito cosa intendesse ma il suo complimento mi ha fatto molto piacere perché si sentiva che era vero e che gli veniva dal cuore. Io non sapevo chi fosse ma poi l’ho visto premiato e ha cantato. Una figura esile e non tanto alta, con un sorriso stampato in faccia che sprizzava energia in ogni direzione. Grazie Pedro.
By paolo pao, 10 Gennaio 2017 @ 09:32
Hai raccontato un piccolo aneddoto che conferma quanto ho cercato di dire in chiesa durante il funerale: Pedro Rossini ha dedicato la vita al canto, ha fatto del “raggiungimento della libertà vocale” la sua missione. Ha sempre detto che questo gli è costato lunghi, faticosi anni di studio in Argentina e poi in Italia, ma una volta acquisita una solida e sicura tecnica non ha voluto tenerla segretamente per sè in una torre d’avorio, ma ha cercato, con passione ed un entusiasmo al limite dell’irruenza, di trasmetterla ai suoi allievi. “Vorrei farti capire in breve tempo quello che a me è costato lunghi anni di fatica” diceva spesso agli allievi durante le lezioni che teneva nella sua casa di Montale Stazione, vicino alla ferrovia, dove abitava con l’amata moglie Verginia. Ed oltre a mettere a disposizione la sua tecnica agli altri, Pedro offriva la sua bellissima voce durante le cerimonie religiose. Aveva cantato per anni nella chiesa di Seano, poi era venuto a Badia a Pacciana (paese al quale era molto legato)e al suo paese di Stazione. Bastava chiamarlo e rispondeva subito gratuitamente e con entusiasmo. Mia madre, ad esempio, quando in maggio le portavano a casa la statua della Madonna per il rosario, lo chiamava e subito veniva con Verginia e iniziava il rosario intonando l’Ave Maria di Schubert o il Panis Angelicus. Offriva la sua bellissima voce “agli astri, al ciel che ne ridean più belli”, come canta Tosca in “Vissi d’arte”. Perchè Pedro Rossini aveva vissuto d’arte. Aveva fatto una bella carriera nel coro del Teatro Comunale di Firenze accanto a famosissimi maestri e cantanti. Certamente con la voce e la tecnica che possedeva avrebbe potuto fare di più, ma in Italia il successo fino a che punto è legato al merito??